Ciò che distingue la patata di Montese dalle altre varietà presenti in commercio è il suo sapore particolare, che le deriva dalle caratteristiche dei terreni della zona di produzione, unitamente alla elevata conservabilità del prodotto senza ricorrere a trattamenti chimici. Le varietà principalmente coltivate sono Spunta (a pasta gialla), Kennebec (a pasta bianca), Desireé (a buccia rossa e pasta gialla).
Le cultivar tradizionalmente impiegate sono quelle tardive e medio-tardive, con colore della polpa giallo chiaro o bianca e colore della buccia giallo o bruno rossastra. Sono escluse le varietà precoci.
La dimensione del tubero è medio/piccola compresa tra 40 e 80 mm., di forma allungata, ovale o rotonda.
I terreni preparati secondo la cosiddetta "sistemazione a porche", devono risultare particolarmente soffici, ben strutturati e drenati per agevolare la penetrazione radicale del tubero ed evitare il ristagno idrico. Il metodo di produzione prevede la concimazione con letame o concime organico e l'eventuale aggiunta di azoto, fosforo e potassio, sono esclusi i trattamenti chimici per il disseccamento della parte aerea della pianta.
L'aspetto esterno della Patata di Montese si presenta regolare, senza infossature dei germogli o rugosità con uniformità di colore ed assenza di zone verdi.
Dopo la cottura, la polpa si caratterizza per una pasta fine, soda e compatta, mediamente farinosa a seconda delle varietà.
Il prodotto può essere conservato fino alla primavera successiva. Durante il periodo di conservazione sono esclusi trattamenti chimici anti-germogliamento del tubero.
Da tempo immemorabile vi sono tracce di ricette modenesi a base di patate, utilizzate anche presso le famiglie più abbienti. Famoso e più recente è il ricettario di Ferdinando Cavazzoni (scritto nel 1867), credenziere presso Casa Molza che comprende numerosi piatti a base di patate, tra i quali: bignè di patate fritti, bodino e niocchetti di patate e patate trifolate.
Assieme alla farina di castagne, ai formaggi vaccini e ad alcuni prodotti della panificazione (come le Crescentine o Tigelle), la patata è stata per lunghi anni alla base dell'alimentazione contadina.
La coltivazione della patata di Montese, prodotto da sempre molto apprezzato in ambito provinciale ed interprovinciale, è andata assumendo sempre maggior importanza negli anni recenti come attività redditizia nel contesto dell'economia locale.
Il marchio di tutela "Patata di Montese" è stato realizzato dalla Camera di Commercio di Modena in collaborazione con il Comune di Montese, la Comunità Montana Appennino Modena Est, altri comuni dell'area, il GAL e le Associazioni agricole della zona per rispondere all'esigenza del consumatore di essere certo di acquistare le vere "Patate di Montese".
La patata è stata per lunghi anni alla base dell'alimentazione contadina, e la sua radicata presenza si evince da numerose piatti e ricette locali (dai primi ai secondi come ai dolci) che la includono come ingrediente principale. Per la preparazione dei dolci la farina di patate era preferita a quella convenzionale perché rendeva più soffice e delicato l'impasto.
Informazioni turistiche: Modenatur
L'11 settembre 2022 torna la tradizionale festa dove poter degustare e acquistare le tipiche Patate di Montese
Presentazione del progetto sulle produzioni di eccellenza con denominazione di montagna, cardini dello sviluppo del territorio appenninico
Domenica 12 settembre 2021 si terrà un convegno sulla valorizzazione del prodotto di montagna con interventi sull'avanzamento del progetto, innovazione, canali digitali e formazione.
Il video dell'intervista dedicata alla Patata di Montese trasmessa da TRC' all'interno del programma "Buone Cose", rassegna delle eccellenze dell'agroalimentare modenese.