Il Nocino è un liquore di antica tradizione, tipico della provincia di Modena. La materia prima dalla quale è ottenuto, e che lo caratterizza sensorialmente, sono i malli di noce, raccolti prima che avvenga l’indurimento del guscio, con i quali viene realizzato un infuso in alcool.
Il nocino è il liquore modenese per eccellenza sia per il successo che ha tradizionalmente riscosso nella nostra provincia, sia per l'abbondante presenza di alberi di noci coltivati in diverse località tra il Secchia e il Panaro.
Si tratta infatti di un liquore di antica tradizione, il prodotto si presenta limpido, di colore bruno scuro più o meno accentuato, di odore intenso con sentore di noce e sapore aromatico, gradevole e persistente, tipico della noce immatura.
Infatti la materia prima dalla quale è ottenuto e che lo caratterizza sensorialmente, è rappresentata dai malli di noce, raccolti prima che avvenga l'indurimento del guscio e con i quali viene realizzato un infuso in alcool; la varietà normalmente utilizzata è la Juglans regia L.
La raccolta viene effettuata nel periodo compreso tra il 1 giugno e il 15 luglio, in modo da garantire un buon livello di immaturità del mallo.
La storia del Nocino vanta un preciso luogo di nascita, il territorio fra Secchia e Panaro, dove la materia prima è sempre stata abbondante e tale da indurre la popolazione locale a sfruttarla per la preparazione del liquore.
Le prime notizie riguardanti il Nocino risalgono al periodo ricompreso fra il 1860 e il 1867, quando Ferdinando Cavazzoni, credenziere di "Casa Molza", inserisce nel suo ricettario delle migliori specialità "all'uso modenese" la tecnica di preparazione del "Liquore detto Nocino", che è tuttora impiegata per la sua produzione da molte famiglie modenesi. Alcuni anni più tardi, la ricetta del nocino è riportata da Pellegrino Artusi nel famoso testo "La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene" (1891).
E' una radicata consuetudine, tramandata secondo la bibliografia locale da secoli, che ha creato nella zona un legame non solo culturale ma anche economico con il prodotto.
La tradizione vuole che le noci vengano raccolte il 24 giugno, giorno di San Giovanni Battista, allorché la maturazione del frutto non è ancora completata ed il mallo risulta verde e tenero.
L'antica credenza popolare voleva che la rugiada (guazza) formatasi nella notte tra il 23 e il 24 giugno fosse una panacea per ogni male, specie per i problemi dell'apparato digerente e per i disturbi gastro-intestinali, per i quali il Nocino era considerato un rimedio eccellente.
Il modo più semplice e tradizionale per gustare il Nocino è servirlo, liscio ed a temperatura ambiente, come digestivo alla fine dei pasti. La diffusione e il radicato legame con la cultura alimentare locale ha esteso le sue modalità d'impiego a nuove e moderne varianti: con ghiaccio in estate o caldo come un punch durante l'inverno. La ristorazione locale, inoltre, lo propone come ingrediente per un cocktail o servito sul gelato come raffinato dessert.
Informazioni turistiche: Modenatur
La zona di produzione del Nocino di Modena è rappresentata esclusivamente dal territorio della provincia di Modena.